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24 settembre 2017
Anello di Sovicille
acc. Giovanna
Punto di ritrovo: ore 8,30 all'uscita di Monteriggioni della superstrada Firenze-Siena al parcheggio davanti al bar dell'Orso, dove è possibile fare colazione.
Si tratta di una escursione facile nella Montagnola senese più bella per paesaggi e emergenze storiche ed artistiche notevolissime.
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Breve descrizione del percorso: Si parte da Sovicille (252 mslm) per arrivare per stradella a San Giusto (219 mslm), bellissima pieve medievale. dopo breve tratto di asfalto prendiamo una strada bianca che in leggera salita ci conduce al Parco della Tebaide e quindi alla Villa del Cetinale (324 mslm). Oltrepassato la villa ci troviamo davanti la Scala Santa la percorriamo facendo attenzione ai suoi gradini sconnessi, arriviamo in breve al Romitorio dove possiamo ammirare una veduta panoramica sulla villa e i suoi giardini. Proseguendo in leggera salita ecco la Pieve di Pernina (499 mslm), luogo incantato dove conviene fare una sosta. Ripercorriamo un breve tratto fatto in precedenza per poi girare a destra e giungere alle porte di Ancaiano (310 mslm). Per il ritorno a Sovicille ci sono due alternative: un prolungamento per un sentiero nel bosco di circa 3 km. con 150 m. di dislivello, se però siamo stanchi possiamo fare la strada asfaltata di circa 1,5 km. che in mezzora ci permette di rientrare in Sovicille.
Lunghezza percorso km. 13,5
Dislivello m. 350 circa più m. 150 se facciamo il sentiero.
Per ulteriori informazioni Giovanna cell. 3472624448
Sovicille
Una delle teorie più diffuse sull'origine di un nome così particolare vuole che "Sovicille " derivi dall'espressione "Suavis locus ille" che fa esplicito riferimento alla bellezza naturale del luogo. Secondo altre interpretazioni Sovicille deriva dal greco "sukon-siconio" (fiore del fico) o da "Sufficellum" (soffione d'aria).
Sovicille era un insediamento attestato fin dal X secolo; da castello appartenente al Vescovo di Siena, acquisì ben presto un'organizzazione comunale nell'ambito dell'autorità di Siena (che nominò un Podestà ed un Vicario). Durante il Trecento subì varie devastazioni e le sue mura furono ristrutturate grazie all'intervento di Siena nel 1479; tuttavia territorio di Sovicille venne devastato seriamente durante la successiva guerra di Siena. Il calo demografico subito con quest'ultima guerra, le razzie e la distruzione delle attività agricole segnarono definitivamente il destino di Sovicille, che mantenne da allora un ruolo secondario.
Sovicille conserva l'antica forma ellittica dell'insediamento castellano, avvolto intorno alla piazza centrale. Gli edifici che si affacciano sulla piazza dovevano ospitare le più importanti istituzioni civile e religiose; tuttavia solo la chiesa ha mantenuto la sua destinazione, mentre non è possibile riconnettere alcuno degli edifici esistenti alle sue antiche funzioni. Si accede alla Piazza di Sovicille da due strade: Via Stretta e via Roma, l'andamento curvilineo di Via Roma suggerisce che gli edifici che la costeggiano siano stati costruiti sulle antiche mura, di cui si vedono le tracce al n. 27.
A Sud di Sovicille si trova l'edificio più imponente di questo piccolo centro, la settecentesca Villa Lechner, costruita anch'essa, come dimostra il suo andamento ellittico, proprio sulle mura medievali, ricostruite nel 1479 e visibili nella parte più bassa del palazzo. Il particolare più attraente della Villa è il giardino (normalmente chiuso al pubblico) e la scenografica scalinata di accesso.
Non è certa l'epoca di origine – comunque medievale -della CHIESA di Sovicille, intitolata a San Lorenzo Martire. La chiesa ha una navata unica; il campanile presenta una base muraria in filaretto di pietra, sul quale si alza la struttura in mattoni. Il reperto più interessante della chiesa è un architrave di epoca tardoromanica, inserito su un portale che dà accesso ad un locale a sinistra, raffigurante una "caccia ai mostri del male": vi compaiono un cavaliere armato, un uomo con faretra ed un arciere che combattono contro un enorme drago.
Romitorio di Cetinale
Alcuni decenni dopo la costruzione di Villa Cetinale venne disposta nel 1716 l'edificazione di un grande quanto singolare romitorio, posto quasi sulla sommità della collina scoscesa che sovrasta la Villa ed accessibile tramite una scala di circa 500 metri (la Scala santa) scavata nella roccia marmorea e oggi praticamente scomparsa.
Il romitorio era destinato alla vita in comune di un gruppo di eremiti, sottoposti all'autorità ecclesiastica del Vescovo di Colle Val d'Elsa e legati al padrone di Cetinale da particolari obblighi (servire le messe, fare a richiesta alcune opere di carità, visitare la cappella della villa una volta al mese) pena il licenziamento. Compito precipuo dei monaci era la cura degli ammalati e l'assistenza ai moribondi; vivevano di elemosina e, quando questa era insufficiente, ricevevano le provviste dalla Villa.
Il Romitorio è una costruzione a quattro piani; la facciata è caratterizzata da due archi sovrapposti: il primo è un arco ribassato, corrispondente al piano terra; su di esso poggia il secondo arco, che si alza fino al tetto ed ha una volta a tutto tondo. Dal lato destro si accede alla cappella, che corre parallelamente alla facciata; il resto dell'edificio è occupato dalle stanze degli eremiti.
Pieve di Pernina
La località Pernina (corrispondente nel Medio Evo a due comunità, Pernina di Sotto e Pernina di Sopra), si trova nei pressi di Cetinale, salendo attraverso il bosco di lecci e girando per una stradina a sinistra. A Pernina si può ammirare la Pieve romanica, attestata fin dal 1078, insieme a San Giusto a Balli e a Molli, la cui struttura oggi visibile risale al XII secolo. E' una chiesa a tre navate, separate da pilastri cruciformi in pietra grigia e nera, i capitelli presentano una semplice decorazione geometrica. Nell'abside terminale si apre una finestra lunga e stretta, l'unico punto di luce originario assieme ad un'apertura a croce sul lato frontale.
La facciata della chiesa è disadorna, su di essa si affaccia un imponente torre campanaria (è alta 22 metri), priva del gioco delle finestre bifore e trifore che movimentano gli altri campanili della zona (Rosia, Pieve allo Spino). La parte terminale è stata alterata, ma è ancora visibile la cella campanaria originale (oggi murata, le campane sono alloggiate in corrispondenza delle finestre monofore), scandita da lesene angolari e da un coronamento di arcatelle pensili.
Villa di Cetinale
Nel 1680 Flavio Chigi, nipote del papa Alessandro VII fece costruire, su una pianura ad est di Ancaiano, la Villa di Cetinale, realizzata su un disegno di Carlo Fontana. La Villa, destinata a residenza estiva e di riposo, si distingue non per l'imponenza, ma per l'eleganza della sua struttura. Il lato di ingresso è composto da tre corpi: i due laterali sono più stretti e aggettanti, mentre il centrale presenta un portico sormontato da un falso loggiato. La Villa è circondata da una serie di giardini, che variano dal giardino all'italiana al viale prospettico posto davanti al lato posteriore. In posizione più appartata venne progettato il parco, chiamato la Tebaide: è un vasto bosco cinto da mura e movimentato da laghetti artificiali, viali, cappelle, statue di animali scolpiti in pietra viva.
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